mercoledì 23 febbraio 2011

                                                 top 10

1. Barbra Streisand (Radio Edit) - Duck Sauce





2. Hello (Single Edit) - Martin Solveig&Dragonette





3. Mr. Saxobeat (Radio Edit) - Alexandra Stan





4. Who`s That Chick? (feat. Rihanna) [Single Version] - David Guetta&Rihanna





5. Push The Feeling 2010 (Extended Mix) - David Morell





6. Hey (Nah Neh Nah) {Milk&Sugar vs. Vaya Con Dios} [Radio Version] - Milk&Sugar&Vaya Con Dios

 




7. Dreams (Radio Version) - 2 Brothers On the 4th Floor






8. Rainbow of Love (Radio Edit) - Bob Sinclar&Ben Onono
9. Take Over Control (Radio Edit) - Afrojack&Eva Simons
10. Barbra Streisand - Duck Sauce
11. Seek Bromance (Avicii Vocal Edit) - Tim Berg
12. Free (Get Far and Paolo Sandrini Extended Mix) - Get Far
13. Sweet Disposition (Original Mix) - The Temper Trap
14. Hot - Inna
15. Mr. Saxobeat (Extended Version) - Alexandra Stan
16. Shine On (Radio Edit) - Rio
17. Tik Tok (Radio Edit) [feat. Sean Paul] - Bob Sinclar&Sean Paul
18. Hit the Road Jack (Gary Caos Mix) - Ray Charles
19. Sexy Bitch (feat. Akon) - David Guetta
20. YMCA - Village People

lunedì 21 febbraio 2011

                                             il commerciale


Viene abitualmente definita con il termine musica leggera, musica pop, pop music (sinonimo inglese), o semplicemente pop, la musica mainstream contemporanea, destinata ad un pubblico vasto quanto più è possibile. L'espressione definisce un tipo di musica di facile ascolto e poco elaborata, spesso ridotta a semplice intrattenimento e destinata al consumo di massa. In effetti, la musica leggera raggruppa in sé un insieme di tendenze musicali affermatesi a partire dal XX secolo, caratterizzate da un linguaggio relativamente semplice e in alcuni casi schematico. La musica leggera è strettamente inserita nel circuito di diffusione commerciale mondiale con incisioni discografiche, video, festival, concerti-spettacolo, trasmissioni e reti televisive e radiofoniche. Se la semplicità del linguaggio musicale e il disimpegno tematico distinguono la musica leggera dalla cosiddetta "musica colta" e underground, la presenza di una vera e propria industria la differenzia dalla musica popolare.
Può sembrare normale considerare la musica leggera come sinonimo di popular music, anche se oggi si tratta di una similitudine non del tutto propria: date le sue caratteristiche peculiari tutta la musica pop è musica popular, ma non è vero il contrario; esiste, in ogni caso, una grande difficoltà a relazionare tali concetti, soprattutto a causa dei continui fraintendimenti che si vengono a creare nel dire comune.
                                           storia della musica house


Questo genere musicale è caratterizzato da una metrica in 4/4 con cassa in battere su ogni quarto, arricchita talvolta da figurazioni ritmiche più elaborate. Una presenza fissa è lo "snare" (rullante) sui battiti pari e un "hat" (piatto) in controtempo, per accompagnare giri di basso in una o due battute. Il basso può essere acustico, elettrico o anche sintetico. Questa sezione ritmica fa da base per la parte melodica che è composta diversamente a seconda dei generi ma che ha elementi comuni come la presenza di semplici fraseggi melodici di pianoforte, chitarra acustiche o elettriche funky o jazz, complessi assoli di fiati, cordofoni e linee vocali con influenze funk e soul. La frequenza metronomica è tipicamente di 105/110 bpm con punte di 130/132. In media le canzoni house sono suonate intorno ai 125-130 bpm.[2]
La stesura di un pezzo house inizia quasi sempre con un "introduzione" composta dai soli suoni di batteria, che culmina in una pausa fatta di soli pad (in italiano detti "tappeti armonici": suoni elettronici di accompagnamento), fino a giungere al tema principale, con le sue variazioni. Segue poi pausa di lunghezza maggiore, respiro ed infine un nuovo tema centrale (magari ripetendo piu volte il ritornello) e una coda per chiudere il pezzo. L'introduzione e la coda sono parti fondamentali perché permettono ai Dj di mettere due pezzi in sequenza senza che il pubblico possa avvertire il cambiamento.
                                          storia dell' ItaloDance
Il termine "Italodance" trae origine dall'Italodisco degli anni '80. Tuttavia, curiosamente, non definisce la produzione da ballo italiana nel momento in cui appare il termine Dance a sostituire "Disco", ma ben dopo. Se negli anni Ottanta, infatti, si intendeva con Italo Disco un preciso genere da ballo, ovvero l'apporto italiano alla Disco Music, quando poi la dance italiana diventa un genere mainstream e soprattutto internazionale, capace di influenzare Europa e Americhe, e si incomincia a parlare di dance music (o più precisamente di Eurodance/Eurodisco), ma non di Italodance, proprio poiché trattasi di musica la quale, sebbene prodotta in Italia, sia globale. Se le produzioni italiane dance negli anni 1989 - 1995 erano quindi internazionali, quando poi nella metà degli anni Novanta la musica da ballo prodotta fuori dall'Italia entra massicciamente in scena (dalla Trance tedesca e olandese fino alla House francese, e così via), viene coniato il termine Italodance per definire non tanto la dance prodotta in Italia, ma piuttosto la musica dance prodotta in Italia che segue canoni italiani (locali) al di fuori degli standard internazionali.
Questo è il motivo per il quale, sebbene dischi come Satisfaction di Benny Benassi, prodotto a Reggio Emilia, siano italiani, non vengono inseriti nel contesto di Italodance.

musica house

musica house e commerciale 2009 antonito dj




  • musica di tutti i tipi divisi in varie sezioni dal
  • dalla musica italiana
  • all house
  • all'italo dance